Cosa fare se una prima richiesta di prestito personale viene respinto da una banca? Niente paura, c’è ancora la possibilità di ottenerlo, ma bisogna prestare attenzione ad alcune considerazioni.
Se il prestito è stato respinto, le ragioni possono essere molteplici, ma in ogni caso per una durata di 60 giorni (due mesi), nella banca dati Crif resterà visibile il rifiuto al prestito; sarà inutile, dunque, rivolgersi ad altri istituti di credito che si comporteranno esattamente come la prima banca.
E allora? Se si è dipendenti pubblici, la soluzione più semplice è richiedere un finanziamento, ma questa volta con la cessione del quinto: sarà rimborsabile tramite la busta paga, che funge quindi da garanzia. Una garanzia a cui ogni banca concede moltissimo credito. Sarà quindi praticamente automatica l’accettazione della seconda domanda di prestito.
Se, invece, non potete presentare una busta paga, chiedete le ragioni del rifiuto della prima richiesta e poi portate all’attenzione dell’istituto di credito nuove garanzie, più solide.
Prima di presentare la richiesta, è possibile chiedere un preventivo di cessione del quinto (gratuito o a pagamento). E poi, naturalmente, al momento della stipula, meglio leggere attentamente tutte le clausole del contratto in essere.