Nell’epoca della crisi economica, c’è una sola attività che non va mai in bancarotta : quella che sfrutta gli interessi turistici.
Come aprire un bed and breakfast e guadagnare con una camera e un bagno
Se si parte dalla considerazione che per vivere bisogna lavorare e che per vivere bene bisogna lavorare il più possibile, si arriva all’ovvia considerazione che tutti ambiscono al lavoro più remunerativo possibile, ma anche a quello più usurante. Ma c’è un corollario che discende da questa legge sociale. Il corollario del riposo. Più si lavora, più si sente la necessità di staccare la spina, allontanarsi dalla propria città, vedere altre facce, altri luoghi, altre città.
Tutti amano viaggiare. Chi può permetterselo raggiungerà mete esotiche, continenti lontani e località rinomate, chi può spendere meno si accontenterà di visitare la regione accanto alla sua. Ma tutti, proprio tutti hanno l’esigenza di fare turismo e se mettono soldi da parte lo fanno per concedersi un agognato viaggio. Chi investe in questo settore non rimane deluso. Certo non è da tutti aprire un hotel , una pensione o solo un ristorante.
Però tutti, nel loro piccolo, possono entrare a pieno regime nel mondo del commercio turistico. Basta avere una stanza e un bagno. Anche nel proprio appartamento.
Se si ha un pizzico di inventiva e tanto spirito di iniziativa, si potrà realizzare un vero e proprio stipendio, facendo leva solo sulla forza di immaginazione senza investire alcun capitale, né mettere in conto alcun rischio. Non occorre neppure la partita IVA se si dichiara che l’attività ha carattere saltuario. E si può inchiodare al muro anche una targhetta con il nome scelto per il proprio bed and breakfast.
Nel pratico poi sarà nostra cura arredare una stanza con letto e armadio, magari aggiungere un piccolo televisore e una tenda gradevole. Non è nemmeno necessaria l’autorizzazione condominiale, se il nostro appartamento si trova in condominio. La Suprema Corte si è espressa in tal senso, statuendo che l’assemblea dei condomini non può essere dotata di poteri superiori a quelli del codice civile, limitando la sfera della proprietà dei singoli condomini. A questo punto non rimane che effettuare l’unico adempimento formale che è previsto. E’ sufficiente recarsi presso l’Ufficio Turistico del proprio comune di residenza per fare denuncia di inizio attività, comunicando solamente i prezzi che si intendono adottare. Un foglio con su scritti questi prezzi timbrati dal comune andrà poi affisso dietro la porta della camera in locazione.
Da questo momento in poi non rimane che cominciare a farsi pubblicità. Girare su internet per iscriversi a tutti i siti del turismo, inserendo il proprio servizio tra gli altri. Scegliere parole chiave ottimizzate per le eventuali ricerche di probabili clienti. Puntare sulle attrazioni turistiche della propria città o zone limitrofe e fornirne una descrizione accattivante. Aprire un sito con il nome del bed and breakfast e immettere on line le migliori foto del posto e della zona, le recensioni positive e i commenti del titolare.
La disciplina del bed and breakfast è regolata dalla Legge quadro sul turismo n°135 del 2001 che predispone delle regole generali che andranno poi specificate, da Regione a Regione, nei dettagli. Sono previste, per esempio, delle norme che prescrivono il cambio della biancheria una volta alla settimana e ad ogni cambio di ospite; la pulizia dei locali due volte alla settimana e ad ogni cambio ospite; la colazione servita con cibi preconfezionati e riscaldati ma non fatti dal gestore .
Infine come non tenere conto delle agevolazioni specifiche per chi apre un bed and breakfast? Ve ne sono di svariate che cambiano da Regione a Regione. La più generale è quella introdotta dalla Legge Finanziaria del 2008 : la detrazione IRPEF di una parte delle spese sostenute per trasformare il proprio immobile adibito a Bed and Breakfast, incluse quelle necessarie ad acquistare gli arredi e a ristrutturare l’appartamento.