la parola dietimo indica l’interesse giornaliero espresso non in percentuale ma direttamente in valuta e viene utilizzata per definire gli interessi di rendimento giornalieri nelle negoziazioni dei titoli di Stato che prevedono l’emissione di cedole secondo precise norme emanate dal Ministero diverse per il mercato primario (riservato agli operatori istituzionali) e per quello secondario aperto a tutti per lotti di 1000,00 €.
Mercato primario: BTP
Per le cedole relative ai BTP vengono considerati periodi standardizzati con anno di 360 giorni diviso in mesi di 30 giorni che quindi forniscono cedole semestrali uguali e ciascuna pari alla metà del valore stabilito annuale. Ad esempio per un titolo emesso il 1° gennaio al 4% verranno liquidate due cedole annuali pari al 2% il primo di gennaio e il primo di luglio: tutto ciò indipendentemente dalla durata effettiva del semestre (che sarebbe la somma dei giorni di ciascun mese) o dell’anno (normale o bisestile).
Mercato primario: CCT
Anche in questo caso vengono considerati periodi standardizzati con anno di 360 giorni diviso in mesi di 30 giorni ma per i CCT le cedole non sono fisse ma variabili perchè calcolate in funzione del rendimento dei BOT semestrali.
Mercato secondario e tranche successive
Nelle negoziazioni dei titoli nell’ambito del mercato secondario e per il pagamento dei dietimi per emissioni di tranche successive vengono invece seguite le convenzioni usuali basate sui giorni effettivi calcolando i giorni solari trascorsi in rapporto al totale dei giorni solari del semestre.
Ad esempio se per un titolo emesso al 5% il 1° luglio si acquista una tranche di 1000,00 € successiva il 1° settembre dovranno essere pagati i dietimi risultanti dal calcolo così articolato:
giorni trascorsi (dal 1° luglio al 1° settembre) = 31 + 31 = 62
giorni del semestre (luglio + agosto + settembre + ottobre + novembre + dicembre) = 31 + 31 + 30 + 31 + 30 + 31 = 184
interesse semestrale = interesse annuale / 2 = 5% /2 = 0,05 / 2 = 0,025
62 / 184 * 0,025 * 1000,00 = 8,4239130 €
Lo Stato ha stabilito anche l’approssimazione in cifre decimali:
7 cifre decimali per le operazioni nell’ambito del mercato primario
5 cifre decimali per le operazioni nell’ambito del mercato secondario