La possibilità di svolgere il proprio lavoro nella propria abitazione rappresenta sicuramente una una nuova tipologia contrattuale di lavoro. Esso si avvale di strumenti telematici e informatici che permettono di sconfinare al di fuori dell’ambiente fisico rappresentato dagli uffici. Ingenti sono anche i risparmi economici sia dell’azienda che riduce le spese costanti rappresentati da eventuali, affitti di macchinari e uffici, sia le spese variabili: luce, manutenzioni , riscaldamento. Anche il dipendente che svolge il lavoro all’interno della propria abitazione ricava una serie di vantaggi economici visto che non deve recarsi fisicamente in Azienda con la macchina o altro mezzo di trasporto.
A livello legislativo il telelavoro viene disciplinato dall’accordo quadro europeo al quale anche l’Italia ha aderito. Sostanzialmente si basa sul principio della volontarietà , ovvero intesa come scelta espressa da un accordo tra le parti. A livello di diritti coloro che lavorano a casa hanno gli stessi obblighi e tutela di chi si reca a lavoro. Come citato nella legge 626/94 che esprime l’applicabilità di tale norma anche a questa tipologia di lavoro. Innumerevoli sono gli sforzi del Governo italiano per far decollare il telelavoro, si pensi ai vari bonus fiscali. Esso ridurrebbe anche l’inquinamento atmosferico delle città visto che i mezzi in circolazione tenderebbero a diminuire. Gli ostacoli che impediscono in Italia al telelavoro di affermarsi è da imputare in primo luogo alla struttura gerarchica delle
Aziende che vogliono tenere sotto controllo diretto l’operato dei dipendenti ma anche altri fattori rafforzano questa tendenza di ostacolo. Ad esempio la struttura economica italiana è¨ basata essenzialmente sull’industria manifatturiera che necessita della presenza fisica delle persone nell’Impresa. Risulta essere da considerare anche l’aspetto psicologico che porta ad esse restii nei confronti del lavoro di casa perchè esso aumenterebbe l ansia dovuta all’isolamento sociale. Ovviamente sono aspetti che variano da soggetto a soggetto. Questi fattori influenzano sia il diritto che si avvale di poche leggi concrete e chiare applicabili al telelavoro sia dei contratti sindacali. Nei paesi scandinavi(Svezia, Olanda) un lavoratore su quattro(27/6%) lavora a casa.
In Italia sono 700 mila(3,2%) del totale degli occupati. Con l’arrivo delle tecnologie moderne sempre più in espansione risulta plausibile una impennata nei prossimi anni della tendenza a lavorare in piena flessibilità ed autonomia a casa mutando tutto il panorama socio culturale ed economico mondiale.